Tutti gli articoli di EF

Luca Germano, l’atleta italiano più medagliato delle Deaflympics

Siamo giunti alla conclusione della 23esima edizione delle Deaflympics di Samsun, Turchia. Un evento straordinario che ha visto il team italiano di nuoto raggiungere importanti traguardi, con il nostro portabandiera che porta a casa altre 2 medaglie, arrivando così a quota 13 in tre edizioni Olimpiche, dal  2009 ad oggi. Rivediamo la sua carriera da plurimedagliato olimpico:

TAIPEI 2009:
Argento nei 100m farfalla
Oro nei 100m stile libero
Oro nei 200m farfalla
Argento nei 200m stile libero
Oro nei 400m stile libero
Bronzo nei 50m farfalla

SOFIA 2013:
Bronzo nei 100m farfalla
Bronzo nei 100m stile libero
Bronzo nei 1500m stile libero
Oro nei 200m farfalla
Argento nei 200m stile libero

SAMSUN 2017:
Bronzo nei 200m farfalla
Argento nei 100m farfalla

Il Dt Federico Paria aggiunge: “Da parte di Luca Germano, un ringraziamento va a tutto lo staff Italiano presente a Samsun, alla Federazione Sport Sordi Italia, a tutte le persone che lo hanno seguito, incitato e supportato dal web, dai commenti ai messaggi privati arrivati sulla pagina. Siete stati in tantissimi, da ogni parte del mondo”.

Orientamento, il bilancio delle Deaflympics di Samsun

E’ la disciplina che ha portato la prima medaglia nella bacheca azzurra di questa XXIII edizione delle Deaflympics e forse l’inizio così brillante aveva fatto sperare in qualcosa di più che nei giorni successivi è mancato. Ecco il bilancio del Dt azzuro Brunella Grigolli e del medagliato Luigi Lerose.

“La settimana dell’orientamento è stata particolare – racconta il Dt Brunella Grigolli -. La gara migliore è stata quella sprint, basata sulla velocità, in cui Luigi Lerose ha vinto la medaglia di bronzo, mentre non abbiamo potuto partecipare alla staffetta mista perché ci mancava la componente femminile.  Invece nelle ‘middle’ e ‘long’ abbiamo sofferto molto il sole, il caldo e poi la gara era molto fisica, mentre noi italiani siamo portati per le competizioni più tecniche. Nella staffetta maschile, infine, siamo arrivati quinti: forse dovevamo lavorare un po’ di più sulla componente della resistenza”.

Chi torna a casa più felice di tutti è Lerose, con il bronzo al collo: “Nel complesso abbiamo disputato 5 gare: le prime due erano ‘urban’ cioè gare che si svolgono nei parchi, le ultime tre invece sono state disputate nella foresta. Ci siamo preparati molto bene per lo sprint, ma in quelle fuori dalla città devo ammettere che abbiamo sofferto fisicamente e speravamo in qualcosa di più nella staffetta”.

Il Dt azzurro, però, nel complesso è soddisfatto: “Abbiamo una buona squadra, con un’ottima collaborazione tra gli atleti e lo staff – sottolinea Grigolli -. Siamo alla ricerca di altre persone che vogliano provare l’orienteering, anzi sto pensando di organizzare dei corsi per far conoscere meglio e di più la nostra disciplina. Ma il futuro ci fa ben sperare”.

Atroce beffa per la Nazionale di calcio, quarta ma comunque da applausi

“Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto, i ragazzi sono stati eccezionali”. Così, dopo la finale per il bronzo persa sul filo di lana, il Dt azzurro Luca Aquilino, immette pensieri positivi nell’ambiente azzurro per scacciare via la delusione e il senso di comprensibile frustrazione per una medaglia olimpica volata via a due minuti dal triplice fischio. Non era stata in ogni caso una partita facile contro l’Egitto, un’avversaria tosta: e c’era già da smaltire il 4-0 rimediato con la Turchia in semifinale. Ma l’obiettivo del podio rappresentava comunque una bella spinta.

Gli egiziani passano per primi in vantaggio dopo nemmeno 10′ di gioco e poi si vedono concedere un calcio di rigore a favore che però il portierone azzurro Marco Fabbri para, superandosi, e compiendo un vero miracolo. Così l’Italia si scuote e torna a crederci, acciuffando il pari con Salvatore Terranova prima di andare all’intervallo. La ripresa è combattuta ed equilibrata, ma quando la gara pare ormai avviata verso i supplementari – come già accaduto con l’Inghilterra – all”88′ arriva la beffa, con il 2-1 siglato da Yassein.

“I ragazzi sono dispiaciuti ma anche consapevoli di aver disputato un’ottima Olimpiade – ribadisce Aquilino -. Certo, una medaglia sarebbe stata la ciliegina sulla torta”. Ma la Fssi ora sa di aver ritrovato fra le sue discipline più forti anche il calcio che mancava dalle Deaflympics da ben 12 anni e dallo stesso numero di anni non passava lo sbarramento del primo turno, nè agli Europei nè ai Mondiali. Qui a Samsun, invece, grazie al lavoro di tutto lo staff, e in particolare di mister Stefano Del Corno, sono stati piantati i primi semi di un futuro luminoso.

Atletica, Vizzini e Gogna quinti nella maratona

Una grande prova dei due atleti italiani, esordienti in queste Deaflympics. Alla maratona di Samsun il siciliano Alessandro Vizzini e la lombarda Cristina Gogna hanno centrato entrambi un 5° posto che fa onore alla Fssi, visto l’alto livello dei concorrenti. Alex è arrivato primo fra gli atleti europei con il tempo di  2h 44′ 35”, dietro soltanto ai tre keniani che hanno riempito il podio e al giapponese, quarto. Mentre Cristina ha fatto la sua parte con il crono di 3h 29’15”, dietro la fortissima tedesca Alder-Baerens che ha dominato la gara, stabilendo il record mondiale (2h 46′ 07”).

La Fssi è entusiasta del risultato ottenuto e il presidente Gudio Zanecchia dichiara: “La mia soddisfazione è piena, provo un grande orgoglio” .

Nota dal sapore fortemente sportivo, la presenza in gara di un’atleta olandese di 52 anni, che non rinuncia alla partecipazione alle Deaflympics. Complimenti a tutti.

L’Italia femminile del basket è di bronzo: storico podio olimpico

Il cielo è azzurro sopra Samsun. L’Italia del basket femminile fa il bis e dopo il bronzo conquistato agli Europei un anno fa, sale di nuovo sul podio anche alle Deaflympics battendo di nuovo l’Ucraina nella finale per il terzo posto, di nuovo di misura (53-52), stavolta ai supplementari. Una vittoria da batticuore, firmata dall’ultimo canestro di Giulia Sautariello a un minuto dalla fine su un assist strepitoso di Sara Canali, che non ha paura di lanciarla in corsa. E’ il sigillo su un’Olimpiade fantastica da parte delle ragazze di Sara Braida, trovatesi senza Lorenza Spirito alla vigilia del debutto con la Polonia, ma capaci di confermarsi allo stesso livello poggiando su un grande spirito di squadra. Ribadito anche contro l’Ucraina. Perché la gara era cominciata sin troppo bene, 8-2 dopo 5′, ma la sofferenza era dietro l’angolo. Nel secondo quarto le ucraine si svegliano dal torpore e cominciano a risalire la corrente fino a sorpassare l’Italia (17-16 al 14′). Ottima reazione delle azzurre, che stringono in difesa e tornano a condurre (20-17), tenendo l’inerzia del match sino all’intervallo (26-23).

L’Italia rientra dagli spogliatoi con una marcia in più e Sorrentino sigla subito il +5 che potrebbe dare il via alla fuga: ma 3-4 occasioni fallite producono invece l’effetto contrario, con l’Ucraina che rientra fino ad impattare (28-28) e superare le azzurre (31-30), chiudendo avanti il terzo periodo (36-32) con una tripla che potrebbe ammazzare il morale. Sara Canali, rimasta in panchina dopo una botta alla testa, rientra per suonare la riscossa. Che, lentamente, arriva, dopo essere finite a -6. Sautariello si fa sentire, ruba palloni e guadagna tiri liberi, poi un gran passaggio di Canali per la stessa Giulia vale l’aggancio (39-39), mentre è un libero di Galimberti a siglare un nuovo sorpasso (41-42 al 35′). Sembra il momento giusto per sferrare il colpo del ko, invece arriva un’altra tripla avversaria a spezzare l’entusiasmo e l’Ucraina. L’Italia però non muore mai, sorpassa di nuovo, poi allunga con Sorrentino, splendida per tecnica e temperamento, sino a un +5 (49-45) che a 1’40” dalla sirena sembra la consacrazione. Invece niente. L’Italia non segna più e regala troppo, l’Ucraina riesce così ad impattare a 16” dalla fine (49-49) e Sautariello aspetta troppo per tentare il tiro della vittoria. Over-time.

Ai supplementari è battaglia aspra, si segna col contagocce (il parziale finisce 4-3), ma il canestro più importante è azzurro e vale la medaglia di bronzo.

“E’ stata una dura lotta, ma questa medaglia ce la meritiamo tutta – dice il Dt, Beatrice Terenzi -. E’ stata un’Olimpiade complicata per noi, affrontata con una squadra non al completo. Ma la forza del gruppo ha vinto su tutto. Dedico questo bronzo alle ragazze, allo staff, alla Fssi e a Lorenza Spirito”.

 

Il Bowling maschile a squadre chiude al 6° posto

Il bowling chiude la sua giornata con la conquista del 6° posto nella gara a squadre maschile.

“Eravamo a un passo dalle prime posizioni, che significano medaglia, perché nel bowling non esiste la finale per il terzo posto, in quanto sia terzo che quarto classificato vengono ugualmente premiati – spiega il Team Manager azzurro, Massimiliano Bucca -. L’Italia era partita bene con un quarto posto nella prima partita, poi ha perso punteggio via via che passava il tempo, quindi ha recuperato, ma ormai il divario era troppo ampio per entrare nel poker finale e aggiudicarsi la medaglia, per questo all’interno dello staff c’è un po’ di rammarico”.

Calcio, sfuma la finale olimpica, ma agli azzurri resta una chance di medaglia

A leggere il risultato, 4-0, e conoscendo il valore dell’avversario – la Turchia è campione del mondo in carica – si potrebbe pensare che non c’è stata partita. Ed invece la semifinale del torneo di calcio fra Italia e i padroni di casa turchi, davanti a uno stadio gremito di tifosi locali, è stata una gara vera e combattuta. Come racconta il Team Manager della delegazione italiana, Massimiliano Bucca.

“Un risultato bugiardo – afferma il dirigente azzurro – perché l’Italia si è ben comportata, esprimendo anche un bel gioco. La partita è stata molto combattuta per gran parte, all’intervallo gli azzurri erano sotto di un gol, battendosi a viso aperto e non arroccati, nonostante si giocasse nella tana del lupo, con tutte le pressioni del caso, arbitro turco e tifo contrario”. Nella ripresa la Nazionale italiana avrebbe potuto pareggiare ma non vi è riuscita e, scoprendosi, ha preso il secondo gol: cose che capitano nel calcio, non a caso si dice ‘gol sbagliato, gol subìto’. A quel punto il tempo per recuperare si era ridotto, la squadra si è un po’ scomposta e ha preso gli altri due gol che hanno arrotondato un risultato sin troppo severo per i valori visti in campo.

Ora a capitan Grippo e compagni resta la possibilità di salire comunque sul podio affrontando l’Egitto, sabato 29 luglio alle ore 17 italiane, nella finale per il bronzo.

 

Volley, la Nazionale maschile chiude il torneo olimpico al 6° posto

L’Italia del volley maschile perde 3-2 contro il Brasile la finale per il 5/6 posto. Partita spettacolare ed emozionante, che fa solo bene alto sport, con le squadre che si giocano i set fino all’ultimo punto. Il Brasile si porta avanti 2-0 ( 26-24 e 25/21 i primi parziali) ma l’Italia reagisce, mostrando grande carattere e si porta sul 2-2 ( 34-32 25-22) con un terzo set infinito. Nel quinto e decisivo set, la spunta il Brasile 15-12.  Ed è la terza volta che gli azzurri perdono al tie-break in queste Deaflympics, davvero una disdetta.
Complimenti però alla Nazionale di coach Stefano Gentile e del Dt Marco Sabbatini perché ha saputo conquistato il pubblico di Samsun per il gioco espresso e anche per lo stile fuori dal campo.
È mancato solo qualcosina per arrivare ad una medaglia olimpica, che sarebbe stata meritata e onestamente questo 6° posto va un po’ stretto agli azzurri.

Basket femminile, Italia sconfitta dalla Grecia: giocherà per il bronzo

Ci sono giornate che bisogna imparare a digerire in fretta. Per non lasciare che la delusione superi la fiducia di potersi ancora regalare un’altra giornata di gloria. E’ la situazione attuale della Nazionale femminile di basket, sconfitta in semifinale dalla Grecia (49-33 il risultato). Ricacciata indietro ad un passo dalla finale olimpica, la squadra di Sara Braida ora è chiamata a sfruttare la chance che le si presenterà davanti sabato contro l’Ucraina, quella di salire comunque sul podio e mettersi al collo la medaglia di bronzo.

Il ko odierno, lo stesso subìto nella semifinale di un anno fa agli Europei di Salonicco, racconta che le elleniche – assenti gli Usa per propria scelta – sono oggi la vera potenza della palla a spicchi femminile sorde. “Sapevamo che per vincere con loro, che sono le favorite per l’oro, dovevamo fare la partita perfetta, cosa che non è stata – ammette Sara Braida, coach delle azzure -. L’avevamo preparata bene e abbiamo tenuto in difesa, mettendo qualche granello di sabbia nei loro ingranaggi, ma purtroppo abbiamo tirato con pessime percentuali: e non puoi sperare di vincere se chiudi con percentuali così basse”.

La sfida con l’Ucraina è la riedizione della finale degli Europei 2016, che terminò a favore delle azzurre sul filo di lana. Un ricordo che deve trasmettere fiducia a Cascio e compagne, chiamate ad un ultimo sforzo per provare a tornare a casa ‘medagliate’.

Volley femminile in paradiso: fa fuori gli Usa e approda alla finale olimpica

Ha già una medaglia al collo l’Italia del volley femminile. Per sapere di che metallo sarà, dovremo aspettare venerdì quando le azzurre di coach Alessandra Campedelli si scontreranno di nuovo col Giappone, unica squadra che sin qui ha battuto Galbusera e compagne, il giorno del debutto. Ma oggi quella partita sembra così lontana. Oggi che l’Italia ha fatto fuori gli Stati Uniti, la potenza del volley che era venuta a Samsun per vincere la medaglia d’oro. E invece in finale volano le straordinarie azzurre del Dt Loredana Bava, che stanno lievitando come il buon pane in forno, perché gli ingredienti adesso funzionano tutti.

Perso il 1° set sul filo di lana per 26-24, la Nazionale femminile non s’è persa d’animo ed è riuscita a strappare l’inerzia alle americane conquistando 2° e 3° set ai vantaggi (29/27, 26/24). Nel 4° parziale, la cavalcata azzurra è stata più netta: l’Italia era partita sparata andando in vantaggio per 8-1, poi gli Usa sono risaliti sino al 23-20; però nemmeno in quel momento le mani di Alice Tomat e socie hanno tremato, anzi sono rimaste salde: il ‘martello’ friulano, fra l’altro, ha chiuso la sua prova mettendo giù una prestazione da ben 26 punti.

Il 28 luglio (alle 14, ora italiana) sarà comunque una giornata storica per la Fssi del presidente Zanecchia, al settimo cielo per questo risultato. Chiaro che adesso l’oro che scintilla ad un passo fa gola e si andrà in campo per provare ad ottenere il massimo. Ma, comunque vada, quello che hanno fatto sinora queste ragazze rimarrà nella storia delle Deaflympics.

“E’ andata alla grande – esclama il capitano, Ilaria Galbusera – ci abbiamo creduto sino alla fine: testa, cuore e attributi. Perso il 1° set per alcuni errori nostri che potevamo evitare, vinto il 2°, l’adrenalina è poi salita a mille. Nel 3° siamo un po’ calate ma poi abbiamo fatto una rimonta pazzesca, dal 13-18 per gli Usa, sputando sangue su ogni pallone e lì, in alcuni frangenti, anche i nostri cambi sono stati molto utili. Ultimo set dalla partenza sprint, le americane stavano per raggiungerci, ma abbiamo tenuto botta e ora siamo dove avevamo sempre sognato. Mai nel volley Fssi l’Italia era andata a medaglia. Un sogno”.

“Adesso che siamo qua ce la giochiamo fino in fondo – dice coach Campedelli -. Le ragazze sono state magnifiche, rispettando alla lettera il piano partita, hanno avuto pazienza nei momenti difficili, credendoci su ogni palla, nonostante la forza delle americane. Pensiamo già al Giappone, di sicuro usciremo dal campo avendo dato tutto: se sarà sufficiente per farcela bene, altrimenti la nostra vittoria più grande è quella essere arrivate sin qui, siamo cresciute tantissimo dalla prima partita ad oggi”.

Andrea Lucchetta, ex stella della Nazionale di volley maschile, che ha già aderito alla campagna ’55 db’  – l’iniziativa che si propone di far uscire dal silenzio lo sport dei sordi – ha postato un video su Instagram per celebrare la grande impresa delle ‘colleghe’ azzurre.