E’ la disciplina che ha portato la prima medaglia nella bacheca azzurra di questa XXIII edizione delle Deaflympics e forse l’inizio così brillante aveva fatto sperare in qualcosa di più che nei giorni successivi è mancato. Ecco il bilancio del Dt azzuro Brunella Grigolli e del medagliato Luigi Lerose.
“La settimana dell’orientamento è stata particolare – racconta il Dt Brunella Grigolli -. La gara migliore è stata quella sprint, basata sulla velocità, in cui Luigi Lerose ha vinto la medaglia di bronzo, mentre non abbiamo potuto partecipare alla staffetta mista perché ci mancava la componente femminile. Invece nelle ‘middle’ e ‘long’ abbiamo sofferto molto il sole, il caldo e poi la gara era molto fisica, mentre noi italiani siamo portati per le competizioni più tecniche. Nella staffetta maschile, infine, siamo arrivati quinti: forse dovevamo lavorare un po’ di più sulla componente della resistenza”.
Chi torna a casa più felice di tutti è Lerose, con il bronzo al collo: “Nel complesso abbiamo disputato 5 gare: le prime due erano ‘urban’ cioè gare che si svolgono nei parchi, le ultime tre invece sono state disputate nella foresta. Ci siamo preparati molto bene per lo sprint, ma in quelle fuori dalla città devo ammettere che abbiamo sofferto fisicamente e speravamo in qualcosa di più nella staffetta”.
Il Dt azzurro, però, nel complesso è soddisfatto: “Abbiamo una buona squadra, con un’ottima collaborazione tra gli atleti e lo staff – sottolinea Grigolli -. Siamo alla ricerca di altre persone che vogliano provare l’orienteering, anzi sto pensando di organizzare dei corsi per far conoscere meglio e di più la nostra disciplina. Ma il futuro ci fa ben sperare”.